Keith Jarrett - Profilo |
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KJ è uno dei più
significativi musicisti contemporanei. Pianista virtuoso e precoce, partito dal
jazz, quindi dalla libera improvvisazione e dalla elaborazione dei temi di base
del blues, ha lasciato nel tempo fluire liberamente la sua ispirazione musicale
verso tutti i campi della musica.
Nel jazz ha esplorato instancabilmente (e tuttora è una delle sue aree di
ricerca principali) le possibilità di variazione infinite dei temi di base (gli
standard) con il metodo della improvvisazione tematica, distillato dal suo
maestro Bill Evans, assieme ai
suoi compagni di strada (da oltre 20 anni ormai): il grande contrabbassista Gary
Peacock, ed il completo e versatile batterista Jack
De Johnette, preferibilmente dal vivo, davanti al pubblico.
Con il suo strumento principale, il pianoforte, ha inventato un nuovo modo di
fare musica, in diretta davanti agli ascoltatori, grazie alla sua tecnica
eccezionale, alla sua capacità di ispirazione ed alla interiorizzazione di
tutta la musica che ha contribuito alla sua formazione (il presente contiene
tutto il passato, anche nella musica) usa il piano come strumento per mettere in
comunicazione il suo mondo musicale con le emozioni di chi lo ascolta.
Sono nati in questo modo il celeberrimo Koln Concert
e gli altri concerti d libera improvvisazione.
Con il quartetto jazz, assieme ai suoi compagni di strada, i grandi sassofonisti
Jan Garbarek e Dewey Redman (molto diversi tra loro) ha esplorato la
cantabilità e le suggestioni della musica etnica (con Garbarek e il
"quartetto europeo") e la eredità del free jazz e della
improvvisazione collettiva (con Redman e il "quartetto americano",
dove militavano anche il contrabbassista Charlie Haden ed il batterista Paul
Motian).
Sperimentatore di tutto quello che riguarda la musica, ha affrontato anche altri
strumenti, l'organo da chiesa, il sax in solitudine, gli strumenti etnici e
popolari, con i quali ha dato inizio (senza volere) con il disco "Spirit"
alle suggestioni che poi sono state alla base della musica "new age".
Ha sperimentato anche la musica strutturata, creando composizioni per orchestra,
eseguite da lui o da altri, con o senza la presenza del pianoforte, ed ha messo
a frutto la sua tecnica eccezionale per affrontare anche, pur non avendo una
formazione accademica, il repertorio di musicisti classici, in particolare Bach
e Mozart, fornendo interpretazioni che puntano ad andare all'essenza della
musica, saltando la tradizione interpretativa classica.
Discografia minima |
TOP |
Pianoforte solo |
Koln Concert |
|
Paris Concert |
|
The Moth And The Flame |
Trio |
Standards Vol. 1 |
|
The Cure |
|
Changeless |
Quartetto |
My Song (q. europeo) |
|
Personal Mountains (q. europeo) |
|
Expectations (q. americano) |
© Alberto Truffi 2001 - Musica & Memoria |